Arianna

Arianna ha 44 anni. Il suo certificato di invalidità riporta tre volte la parola “disturbo”, frutto forse di un affrettato “copia e incolla” medico-burocratico: “Disturbo x…. con disturbo misto y…. in esiti di disturbo z…..”. Il primo obiettivo è stato costruire con lei un rapporto di fiducia e una relazione di aiuto: nello stesso tempo si è cercato di conoscere qualcosa di più della sua storia clinica, dei suoi problemi e della sua vita lavorativa.
Arianna in passato ha avuto dei contatti con i CPS territoriali, conseguenti forse anche a ricoveri ospedalieri, ma poi non ha ritenuto opportuno proseguire il rapporto con questi servizi. Ci spiega tuttavia che è seguita privatamente da una psicologa. Si è rivolta anche al servizio sociale del suo Comune per l’iscrizione alla graduatoria delle case popolari.
Tratteggia una situazione familiare molto difficile che l’ha portata a cercare di stare fuori di casa il più possibile e “tornare solo per dormire”. Frequentare ambienti diversi da quello famigliare è stata quindi una delle sue motivazioni principali per la ricerca di un lavoro. Arianna ha bisogno che le siano dette le cose in modo autentico e trasparente, senza creare finte illusioni perché anche lei è solitamente sincera, sebbene in alcuni casi non accetti indicazioni o consigli o esprima disaccordo su quelli che sente come giudizi su di lei. Se invece le sue aspettative sono deluse o non si è chiari nell’esporle i problemi o le difficoltà si rischia una contrapposizione e una sua chiusura.
Quando Arianna racconta le precedenti esperienze lavorative, parla delle attività di pulizie domestiche presso privati. Riporta che in alcuni casi le è stata fatta notare la sua lentezza nello svolgere i lavori, motivo per cui in molti frangenti non è stata assunta o è stata licenziata,  e ne è consapevole. Ha tentato in passato di avviare collaborazioni con aziende come operaia, come addetta all’assemblaggio o con imprese di pulizie, ma queste esperienze non sono mai sfociate in rapporti di lavoro continuativi.
Riporta numerosi limiti e problematiche: intanto non desidera un inserimento in contesti in cui siano presenti persone disabili, rifiuta quindi di confrontarsi con persone deboli. Per estensione non vuole assolutamente lavorare a contatto con anziani o bambini… ma nemmeno con animali, di cui ha molta paura. Non riesce a stare in contesti in cui siano presenti medicinali (non vuole nemmeno vederli!); né vuole trovarsi a contatto con persone che assumono psicofarmaci, perché ha paura di essere “contagiata”. Esplicita il suo bisogno di tenere le distanze fisiche, esprimendo una certa difficoltà a relazionarsi con persone di sesso maschile, a causa forse di esperienze precedenti; vede gli uomini come soggetti prevalentemente aggressivi, con cui è difficile comunicare e che si arrabbiano facilmente.
Si valuta così per lei una posizione come addetta alle pulizie all’interno di una cooperativa. In questo modo potrà sperimentarsi con una mansione in cui ha sufficienti competenze, ma in un ambiente relazionale più semplice e protetto rispetto a quello di un’azienda. Durante il tirocinio emerge qualche difficoltà nel rispettare le regole. Arianna tende infatti a prendere iniziative senza confrontarsi con il responsabile o a proseguire nei suoi intenti anche dopo essersi confrontata. Partendo da notevoli difficoltà nelle relazioni, vi sono stati però dei segnali di miglioramento e di apertura nel corso del tirocinio: ad esempio si è fermata a mangiare in mensa insieme ad altri lavoratori della cooperativa e si è sentita abbastanza a suo agio. In cooperativa le persone le sono sembrate umane e gentili, a differenza di quelle incontrate in alcune altre precedenti occasioni: questo aspetto l’ha resa particolarmente felice. I referenti della cooperativa hanno raccontato che è brava a pulire e neanche cosi lenta come lei ha sempre detto, molto volonterosa.
Tuttavia in qualche modo al termine del tirocinio è sembrata sollevata; ha riconosciuto che il tirocinio è stato utile per la sua crescita, ma ha ribadito di non accettare vincoli. Desidera continuare a cercare e gestire in autonomia i suoi lavori presso le famiglie e privati.